Il colonnato in travertino romano di Piazza San Pietro
Il maestoso colonnato che accoglie fedeli e visitatori all’interno di Piazza San Pietro è parte integrante della Basilica di San Pietro ed è stato realizzato interamente in travertino romano. Voluto da papa Alessandro VII, i lavori per la sua costruzione risalgono al XVII° secolo e furono diretti da Gian Lorenzo Bernini. Oggi segna anche il confine tra la Repubblica Italiana e la città del Vaticano.
La costruzione del colonnato
Si narra che proprio il giorno stesso della sua elezione al soglio pontificio, avvenuta nel 1655, papa Alessandro VII abbia convocato lo scultore e architetto Gian Lorenzo Bernini per realizzare il colonnato che ancora oggi desta tanta ammirazione. L’idea alla base della richiesta era quella di dotare la Basilica al Vaticano, un luogo fondamentale per la cristianità, di una piazza che ne esaltasse il valore e il prestigio. Inoltre, la stessa costruzione della Basilica aveva richiesto più di un secolo di lavori costanti, a partire dal 1506 e fino al 1626.
I lavori per la realizzazione del colonnato durarono 11 anni, furono iniziati nel 1655 e terminati nel 1667. Rifacendosi allo stile Barocco, che proprio in quegli anni andava delineandosi, il Bernini ideò un colonnato di forma ovale dal diametro massimo di 240 metri, ripartito in due bracci. Fu lo stesso Bernini ad elaborare la metafora dell’abbraccio con cui circondare chi si trovasse nei pressi della Basilica.
Inoltre, il colonnato è stato reso famoso da un’illusione ottica. Infatti, dal momento che il diametro della piazza diminuisce per correggere la distorsione proporzionale, collocandosi sul cosiddetto “centro del colonnato” si ha l’impressione che esista un’unica fila di colonne invece delle quattro reali.
Più nello specifico, si tratta di 284 colonne di ordine dorico e ognuna di esse è alta 16 metri. Queste sono unite da una trabeazione, costituendo così un portico a tre corsie: una centrale carrabile e due laterali pedonali. Sulla sommità della struttura, in corrispondenza di ciascuna colonna è stata posta una statua di 3 metri d’altezza, per un totale di 140 raffigurazioni di personalità importanti nel panorama cristiano.
La scelta del travertino romano
Ad inizio Seicento Bernini era stato chiamato a collaborare alla realizzazione della Basilica, occupandosi della facciata e in particolare del campanile. L’esterno della Basilica presenta un uso abbondante di travertino romano, sia sulla facciata che sulla scalinata che conduce all’entrata della struttura. Per questo non è difficile credere che la scelta del travertino romano per il colonnato sia stata almeno in parte dettata da questi lavori precedenti.
Comunque, proprio come suo padre, Pietro, anche Gian Lorenzo Bernini era un grande estimatore del valore del travertino romano. Pietro, infatti, aveva realizzato con questa delicata pietra naturale la Barcaccia, una fontana monumentale all’interno di Piazza di Spagna. Il figlio, invece, realizzò l’intero colonnato con la pietra di Tivoli, impiegandone circa 44.000 m³.
Gian Lorenzo Bernini, inoltre, si recò personalmente presso le Cave del Barco, dove nel frattempo era stata istituita la Reverenda Fabrica che si occupava coordinare i lavori per la costruzione della Basilica e in particolare di fornire il travertino romano. Lo scultore soggiornò a lungo a Tivoli allo scopo di sovrintendere ai lavori.
Proprio come nel caso di Villa Adriana, dalla cava del Barco i blocchi di travertino venivano trasportati a Roma tanto lungo la via fluviale quanto su carri trainati da buoi.
Conclusione
Il colonnato della Basilica di San Pietro è un esempio di opera architettonica monumentale realizzata interamente in travertino romano. La sobrietà del colonnato è espressione di un alto valore estetico ed è indissolubilmente legata alle qualità intrinseche di compattezza e resistenza che vanta questa pietra naturale.
Grazie alla loro bellezza senza tempo e alla durata pluricentenaria queste colonne sono diventate uno dei simboli più apprezzati (e fotografati) della Città Eterna. Proprio in tempi recenti questo è stato sottoposto a un intenso lavoro di restauro durato cinque anni. Tale operazione ha riguardato la sabbiatura di entrambe le braccia del colonnato in travertino. La finitura sabbiata dona un aspetto ruvido alla superficie e ha proprietà sbiancanti. Dopo anni di esposizione a condizioni climatiche anche estreme, le colonne sono state riportate al colore chiaro e alla lucentezza originali.
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